Battery

Ci sono delle mattine che mi sveglio e c’ho quella sensazione strana lì… tipo motore ingolfato.

Cioè provo a girare la chiave nella testolina ma tutto il resto del motore fa “ueu-ueu-ueu-ueu” (questo è rumore di motore di macchina ingolfato che gira a vuoto)

E allora mi chiedo sempre come mai non tengo una batteria sul comodino. E due cavi, sempre pronti.

Tipo che li attacchi alle orecchie (o ai capezzoli :P) e VRRAAMMM una bella scossa per partire…

Ah ovviamente immagino anche qualcuno che prima gridi “LIBERA !!!”

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Ciuli-Fruli O Ruli

Tutti Frutti è una canzone portata al successo da Elvis Presley (o “elvispris” come avrebbe detto la mia nonna…)

Il mio papà l’ha sempre cantata come da titolo:

Ciuli-Fruli O Ruli
Ciuli-Fruli O Ruli
Ciuli-Fruli O Ruli
Ouappabaduba-ciuà-bam-bum

Pochi sanno che il titolo originale è Tutti Frutti, e che quindi “Ciuli-Fruli” sarebbe appunto tutti frutti detto in american slang.

La leggenda narra che ai tempi della stesura del testo nelle gelaterie di Memphis era appena comparso un gusto con quel nome lì.. forse un capace gelataio italiano.. e bon

Ma pochi sanno che nel testo originale la canzone recita:

Tutti frutti, oh rutti

Ebbene sì, siori e siore… “oh Rutti”…

Rutti eh… muhehehe…

Osti dovevano far leggere prima il testo a quel capace gelataio lì…

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Dolore

Schiena…

Strega…

E il suo cazzo di colpo (oltre che l’ottimo amaro però…)

Chi non c’ha mai avuto il colpo della strega non lo sa…

Tipo che tempo fa su Focus (mica cazzi eh) ho letto che è al 3° posto nella classifica dei dolori dopo il parto e la colica renale.

Effiga se lo è…

E’ come avere un paletto di frassino conficcato nella schiena.. ma non un paletto bello liscio eh..

è tutto scheggiato e qualche pirla lo ha prima imbevuto nell’acido citrico e subito dopo panato nel sale grosso.

Il brutto è che non trovi una posizione dove non ti faccia male…

E ancora più brutto è quello di stamattina, che mi è venuto mentre mi stiracchiavo nel letto (… un male !!) ma che non è sufficentemente forte per stare a casa dal lavoro.. non è quel colpo lì forte forte forte che fai fatica a respirare.

Quindi è ancora più bastardo.

…ma ‘sta Uacca della Strega !

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Nè Carne Nè Pesce

C’ho un dubbio.

Uno di quei dubbi lì che potrei buttarmi in gugl eh

Però c’ho un botto di roba da fare.

Anzi no.. non c’ho proprio un cazzo di voglia, ecco.

Dunque la questione è questa:

com’è che tipo se mangi della carne un tantino “passata” te la cavi con un po’ di mal di pancia, ma se trattasi di pesce, ma tipo anche una cozzina solo un puntina un po’ in là succede l’Armageddon ?

Ricordo una volta con delle capesante, che ci furono servite moooollto speziate e già belle piene di limone.
Annusi e boh… odore di spezie e limone toh..
Le assaggi e …. boh.. sapore di spezie e limone via..

Ma dopo un’oretta…. MARO’ !!!!!

Ma una cosa tipo che bisogna fare intervenire l’esercito per puntellare il bagno di casa con dei pali d’acciaio che non si sa mai eh…
Fu una roba paura.. tanto che un paio di noi finirono pure in ospedale.

Ecco il pesce c’ha ‘sta propietà qui.

Ma come mai la carne meno ?

Forse che il pesce non mi sta più in acqua e mi si incazza di più??

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Senso di Colpa FAST

I Fast Food sono arrivati un po’ di anni fa.

Ed era una cosa nuova.. ma sopratutto strana.

Non tanto per la novità degli Hamburger (hamburger, hamburger, drink e patatine, allegria e felicità) e delle patatine , e del milk shake e tutte l’altre porcate lì.

Ci hanno imposto una sorta di Nuovo Galateo, tipo:

1. Il piatto è questo qui e non puoi chiedere variazioni
2. Una volta mangiato devi pulire tu il tavolino…… stronzo !

Il caso 1 ora è un po’ cambiato. Ma mi ricordo agli inizi che degli spaesati milanesotti rimanevano basiti al diniego del personale lavorante a qualunque richiesta del tipo “me lo fa senza cetriolo ?”.
Ora se non c’è troppo bordello qualche richiestina ina ina te la passano.

Il caso 2 è una figata.
Ricordo il disagio delle prima volte.

Tipo che tu ti alzavi dal tavolo e qcuno delle maestranze indicava con fare burbero il cartello con scritto “liberare i tavoli. grazie”…. o una roba così.

Ok. Poi come dico sempre “ci si abitua un po’ a tutto”

Poi tipo oggi vai a mangiare in un Self Service all’Auchan di Rescaldina. Un posto dallo strano nome “FLUCH” che a me ricorda tanto il rumore di quanto Fantozzi sale “alla bersaglieraaaaa” sulla bicicletta da corsa priva di sellino…

Ma tant’è…

Vai a mangiare lì con il tuo bel vassoietto e alla fine ti accorgi che c’è qcuno che libera il tavolo per te.

Un povero tapino pagato per quel lavoro lì, che aspetta che tu ti alzi e netta tutto il tuo rudo e impila il tuo laido vassoio in un apposito mobiletto.

Però.. ecco.. ad alzarti e ad anzare via così… lasciando tutto lì.. ecco..

… ti senti in colpa casso… ma di brutto eh… !

Guardi il tizietto addetto con sguardo di compatimento… e ti viene da nettare tutto tu.. ma tipo di chiedergli lo straccio e il vim..

Ma si può ?!?!?!?!?!?!

I Fast Food oltre che al colesterolo attentano anche alla nostra salute morale.

O quato meno alla mia….

(occazzo…)

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Un Giudice

Cosa vuol dire aver un metro e mezzo di statura,
te lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
e la curiosita’ di qualche ragazza impertinente,
che ti avvicina solo per un suo dubbio impertinente:
vuole saper se e’ vero quel che si dice intorno ai nani,
che siano i piu’ forniti della virtu’ meno apparente,
fra tutte le virtu’ la piu’ indecente.

Passano gli anni i mesi, e se li conti anche i minuti.
E’ triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti,
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,
fino a dire che un nano e’ una carogna di sicuro,
perche’ ha il cuore troppo troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami e diventai procuratore,
per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale
porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale:
giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male..

E allora la mia statura non dispenso’ dal buonumore
a chi alla sbarra in piedi diceva “Vostro Onore”
e di affidarli al boia con un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi nell’ora dell’addio,
non conoscendo affatto la statura di Dio

(Fabrizio De Andre’)

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