In termodinamica l’entropia è una funzione di stato che si introduce insieme al secondo principio della termodinamica e che viene interpretata come una misura del disordine di un sistema fisico o più in generale dell’universo. In base a questa definizione possiamo dire che quando un sistema passa da uno stato ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta.
Questo quanto recita la voce (contento Ice?) su Wikipedia.
In pratica possiamo definire l’entropia come la misura di tutto il casino che c’è nell’universo. Tale casino è alimentato in ogni momento da tutto ciò che va perduto.
Per esempio: se giri il cucchiaino del caffè per far sciogliere più in fretta lo zucchero generi più entropia che aspettando che si sciolga da solo.
Un giorno tutto sarà Entropia e L’Universo finirà.
Questo in soldoni (poi ingegneri come Donaitan romperanno i maroni sulla spiegazione estremamente semplicistica), ma tant’è… 🙂
Ho scoperto per bene l’ Entropia al primo anno di Università, e da allora mi ha sempre inquietato.
Il pensare che ogni mia azione, anche il grattarmi il culo, generi una dispersione di energie che aumeta il Caos nell’Universo mi ha turbato qualche sonno.
Uno pensa di fare la sua vita, di essere di passaggio, ma invece contribuisce quel zic a far finire il Tutto.
E da allora cerco di starci un po’ attento, o quantomeno di creare Entropia con stile.
Tipo che quando sono al bar e prendo il caffè (non uso più il cucchiano che lo bevo senza zucchero, da vero Uomo) ed è troppo caldo invece di soffiare e basta fischio un’allegro motivetto.
Magari anche qualcosa di classico. Oggi per esempio era la Primavera di Vivaldi.
Certo… gli altri avventori mi guardano come un pirla.
Ma io SO che sto uccidendo lentamente anche loro… ma almeno con un po’ di Arte.