Il Tedio

Al Bar.

“Vorrei un caffè”

“D’orzo”

“In tazza grande”

“Non troppo caldo”

“Con latte”

“Scremato”

“A parte”

“Ma in un recipiente separato, se è possibile”

“E tiepido”

“Non caldo”

“Ah e zucchero”

“Di canna”

“Meglio se sciolto o in zolletta, non in bustina”

“E un capuccino”

“Chiaro”

“Con latte scremato mi raccomando”

“E senza schiuma”

Cioè io penso che a quel barista dovrebbero dare il Nobel per la Pace.

Quantomeno.

Il paradosso del pinguino

Scrivo questo post sperando che non venga mai letto diciamo “in famiglia” che sennò passo brutti guai 🙂

In generale il Linux lover è utente smanettone.

Ma “smanettone” nel senso classico: deve provare, riprovare, scaricare, pathcare, cercare il driver e/o sperare che detto driver sia stato scritto da un volenteroso programmatore del congo.. o cose così..

E tutto ovviamente “in shell”, ovvero in una finestra dei comandi testuali dove digitare file e file di acronimi incompreinsibili.

E’ questo che lo fa godere, il dover tweakkare costantemente la propria installazione.

Se domani esce una “distro” (distribuzione linux) che si installa e riconosce tutto l’hardware presente senza colpo ferire, detto uomi pinguini mi andrebbe in brutta, bruttissima crisi.
Una tal crisi che, secondo me, lo porterebbe ad abbandonare quella distro bollandola come “cosa da n00bs”!

Il paradosso poi è sensazionale, scaricano giga di roba, installano, smanettano, si incazzano come api quando non va… ma quando va ti mostrano un desktop supergrafico con le cose migliori di windos e apple che funziona con soli due click di mouse !!!

Te lo fanno vedere, ti mostrano come gira in maniera incredibilmente veloce pur utilizzando una gestione vettoriale 3d dello spazio di lavoro (tipo che giri le finestre, le metti di sbiess e altre cose carucce ma inutili e chiassose) anche su un Pentium 3… e poi se c’è da lanciare una qualunque applicazione ti aprono la console e riattaccano a digitare come se non ci fosse un domani !!

Pinguini… se un domani linux diverrà davvero accessibile alle masse senza conoscere comandi astrusi cosa farete ? rivaluterete il dos ?

Inglish Uords

Una cosa buona che ci ha insegnato Windows Vista (di cui non dirò mai nulla se non “COPIONI”, e buona qui) è che esistono un sacco di parole simil italiane (o doverei di simil-latine) nell’idioma anglosassone.

Vista vuol dire vista nel senso di panorama.
“Da qui si gode una bella vista!” si può tradurre con una roba tipo (mi si perdoni eh) “What a nice vista in here!”

Ma ce ne sono altre, alcune delle quali una volta sentitele (guardo un botto di serie in lingua originale.. sottotitolate neh) ti fanno saltare sulla sedia.

Alcune sono già conosciute ai più tipo Via, che significa “per mezzo di”.
Send me that file via email”, per esempio.

Poi c’è Per, che non è il nostro per in senso stretto ma in locuzioni tipo “miles per hour“.

Fin qui tutto bene solo che giusto l’altra sera ne ho sentita una che mi ha fatto strabuzzare gli occhi:

Pronunciato una roba tipo “cuousi“, sta proprio a significare quasi ma in un modo fighetta, tipo “semi”:

quasi-independent = semiindipendente

Certo, secondo me sei vai in USA e lo dici all’uomo della strada “Please can I have a quasi-hot coffee?” gli viene un infarto, ma sempre tanto fico 🙂

Il 7 e l'8

Il 7 e l’8 è un film del duo comico spopolatomi con Zelig “Ficarra & Picone”.

Non sono andato a vederlo, e nemmanco forse lo vedrò.

Capiamoci eh, tutto sommato i due mi piacciono e quando li ho visti mi hanno fatto tanto riddddere.

Ma il problema è che di solito i film dei comici affermati sono delle mezze vaccate.

Lasciano perdere i Miti del Passato come Pozzetto e Villaggio, gli unici che ultimamente hanno creato qualcosa di indimenticabile sono solo Aldo, Giovanni e Giacomo.. e a dirla tutta, e per quanto mi riguarda, in soli tre casi (credo su 5)

Al di là di questo il titolo mi casca a fagiuolo per affrontare un argomento relativo ai numeri, o alla percezione degli stessi ai più.

Fino a pochi mesi fa quando mi si chiedeva:

“Quanti anni hai ? “

rispondevo

“(costernato) Eeeh…. oramai sono 37”

e mi sentivo rispondere

“beh dai, non sono mica tanti sei ancora un ragazzino!!!”

Ma da qualche tempo, raggiunta la rotndità dell’8 quando dico:

“(costernato) Eeeh…. oramai sono 38”

mi si dice

“Minchia! 38 !?!?! accipicchia !!!”


Possibile che il semplice cambio tra il 7 e l’8 sortisca una sì tal variazione delle reazioni ?

Ho capito che -3 è -3 e -2 è -2, e bon.

Ma come mai ??

Ostracismo

1 nell’antica Atene, e in seguito in altre città greche, esilio inflitto ai cittadini che si giudicavano pericolosi per la sicurezza dello stato | (estens.) bando, esilio pubblico
2 (fig.) atteggiamento persecutorio nei confronti di qualcuno per ostacolarne l’attività, impedirgli di affermarsi: dare l’ostracismo a qualcuno | azione tesa a ostacolare un’attività, impedire un’iniziativa: fare ostracismo a qualcosa.

In pratica questi geniali ateniesi si erano inventati un modo per togliersi dalle balle i personaggi antipatici. Certo, sarebbe una pratica pericolosa ai giorni nostri, dove non siamo manco sicuri di una votazione politica, visto che già come racconta wikipedia, già ai tempi i brogli erano all’ordine del giorno.

Io una mia lista personale ce l’avrei. Cose banali eh, e senza entrare troppo nel politico.

Non so, Maria de Filippi e tutto il cast di Amici a lavorare in Armenia.. o cose così.

Poi si accende in me la parte garantista e penso che basta non guardare quella TV lì, che questo è il mio modo di sperare che la smettano di fare. Il potere del telecomando mi dovrebbe consentire di di scegliere qualcos‘ altro e di rabbuiare quella trasmissione che trovo quantomeno irritante.

Poi leggo i dati di ascolto, e penso che non posso ostracizzare gli N milioni di italiani che la guardano… e allora forse me ne dovrei andare io.. E allora tanto vale fare la scelta democratica di non guardare più la TV e sperare in tempi migliori…

Passando ad altro uno dei motivi (ma non l’unico e nemmanco il più importante) che mi ha spinto a mollare un po’ il blog è stata l’azione pervicace di ostracismo da parte di google verso questo sito e il precedente adsodamelk.blogspot.com:
lentamente ed inesorabilmente e per motivi che ancora mi sfuggono sono SPARITO dal principale motore di ricerca rimanendo invece completamente indicizzato da tutti gli altri (che purtroppo… diciamolo… contano come il due di picche con briscola quadri).

Allo stato attuale rimangono due paginette nell’indice di Mastro G rispetto alle quasi 900 che apparivano qualche tempo fa, una delle quali manco linkata nel blog.

Bah.. alla fine ho deciso che dei ciuccelloni di Mountain View e del loro “Don’t Be Evil” me ne strafotto e anche se questo blog è ancora praticamente ospitato in uno dei loro servizi gratutiti, cercherò qualcosa di alternativo da installare qui (no WordPress) cercando di non perdere nulla degli 800 e passa post passati e sopratutto dei commenti.

Ad maiora !

Don't Believe The Hype

Diciamo che quei giornali lì aggratis che ti danno all’uscita della metropolitana (o nelle stazioni donde la metropolitana non c’è) sono in effetti una gran figata: informazioni veloci, notizie lampo, qualche foto, poche pagine e via.

Certo, mancano gli approfondimenti, gli articoli di opinione, gli specialoni e tutte quelle cose lì che fanno di un quotidiano un quotidiano. Ma per questo c’è il Corriere della Sera offerto agli avventori del bar dove mangio il panino in pausa pranzo e, infine, quei due iuros da spendersi in edicola. Che male non fanno mica.

Ma sai che, quando compri un quotidiano, in qualche modo compri le idee di un qualche schieramento, o comunque una qualche linea che può essere affine all’una o al’altra parte politica (ma anche alla terza o alla quarta parte che sotto sotto mica ce ne sono solo due).

E non ti immagini che invece quelli aggratis, che hanno pochi fogli e stanno in piedi esclusivamente con gli inserzionisti, possano essere in qualche modo di parte. Cioè voglio dire, non ce la si può fare in così poche paginette no ? O così sembra.

Certo delle volte basta il titolo. Il titolone con i caratteroni fa il 90% dell’articolo, che tanto poi tutti leggono quello e al limite il sottotitolo.

Ecco allora, ieri faccio la solita razzia sulle scale della MM Bisceglie; arraffo tutto quello che c’è (tranne quelli di sport) e leggo:

LEGGO
Titolo: Nuove BR, incubo sventato.
Sottotitolo: Blitz della polizia al nord: 15 arresti. Nel Mirino anche Eni e Sky. Previsti attentati contro Berlusconi e l’economista Ichino.

METRO
Titolo (cubitale): Le nuove BR volevano colpire casa Berlusconi
Sottotitolo: nulla.

….mah…

… voglio dire…

Metro pare la brutta imitazione di quel tipo che a Zelig prendeva per il culo Emilio Fede e il suo TG4 (che grazie a dio non ho visto, ma mi posso solo immaginare cos‘ avrà titolato quel giorno lì), e che per ogni inezia riguardante l’Innominabile Ometto Calvo ma Ricchissimo gridava “ATTENTATO !!!!”.

Cazzo.. dai diciamolo.. fa ridere !!!

Anche perché poi leggo le trascrizioni delle intercettazioni sul Corriere e vedi che questi sono sì dei pazza criminali, ma che tutto sommato avevano buttato là un elenco di cose da fare e Berlusconi era una di queste.

Nel 1988 i Public Enemy cantavano Don’t Believe The Hype, ovvero Non Credere nella Montatura perpetrata dai Media (o una cosa così). Un monito, e purtroppo ce n’è sempre bisogno, specie per quelli che si bevono qualunque cazzata al grido di “Oh ma l’ha detto ieri il telegiornale. Quindi è vero”.

Questi qui, di solito, li sbrano.