Dapprima incuriosito dalla trasmissione REPORT su RAI 3, poi da questo post di Matteo Bordone ed infine dal blog de Il Pisano mi sono finalmente deciso a comprare la famosa brocca.
In pratica e per chi non ha voglia di andare a leggersi tutta quella roba lì (ovvero circa il 90% degli utenti internet) procederò per punti:
- L’Italia è praticamente l’unica nazione al mondo dove esistono tutte ‘ste marche di acque minerali
- É un business enorme.
- Le società spendono un sacco di soldi in pubblicità (aumentando il costo finale del prodotto) e in fin della fiera fanno tutte capo a pochi grandi gruppi (i soliti)
- Le aziende produttrici sono completamente automatizzate e danno lavoro a pochissima gente.
- L’acqua del rubinetto è buonissima nel 90% dei comuni italiani, al limite ha problemi di sapore dovuti al calcare o al ferro. Ma è UGUALE a quella nei supermercati.
- Le acque in bottiglia sono TUTTE UGUALI, le diversificazioni sono solo frutto di abili agenzie pubblicitarie. Una vale l’altra.
Va inoltre aggiunto il tedio di comprare le casse e trasportarle in casa e il fattore inquinamento dello smaltimento di tutto quel PET.
Non ultimo il fattore economico.
Ecco che con una caraffa da una ventina di euro ed un filtro che si consuma dopo 100 litri (cento!) del costo di 3 euri risolviamo il problema.
E grazie al Santo Dio dell’ E-Commerce una caraffa e 6 filtri sono in viaggio per Morazzone(VA) con arrivo previsto in settimana.
Uomo, è una scelta (la mia) vantaggiosa per tutti. Per me che risparmio e per te che non inquino.
Pensaci.