Io, Esperto Di Internet per Repubblica (il giornale)

Era il 13 agosto ed ero a casa. A lavorare da casa….

Mi chiama Jaime D’Alessandro, un vecchio amico, romano e giornalista per repubblica, repubblica.it, il venerdì, XL e chissà cos‘altro, curatore di mostre ed autore di diversi libri dedicati al videogioco.

Mi fa “Adso, mi stanno martellando dalla redazione!! Hanno hackato il sito dell’ONU e vogliono un pezzo entro mezz‘ora !!! Dimmi, come si fa ad hackare un sito ?”

E lì parto con il mio solito sproloquio.. faccio il solito professorone, un po’ sboronello e bon 🙂

Il giorno dopo esce il giornale in edicola ed eccomi citato come Esperto di Internet !!!!

Casso davvero non me l’aspettavo !!! Voglio dire… è agosto e di solito ad agosto i giornali, come dire, mi vanno un po’ in pappa e pubblicano le peggio cose, per riempire… Ma davvero non me l’aspettavo!!

Certo, Jaime doveva essere proprio disperato ed il 13 agosto non è riuscito a trovare qualcuno di meglio, non so… un professore di qualche università, un esperto di sicurezza di una banca o un qualche alto ufficiale della polizia postale, ochessoio.. E alla fine, disperato si è attaccato al cellulare e ha trovato l’ultimo pirla 😛

Questo ovviamente non mi esime dal fare la ruota, come i pavoni.

D’altronde, io sono un Esperto di Internet per Repubblica.. e tu no !

PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR………………..

La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (41)

Ci sono tre ingegneri in macchina, un ingegnere meccanico, un ingegnere elettronico ed uno informatico. Improvvisamente il motore della macchina si mette a tossire e si spegne.

L’ingegnere meccanico dice: ” è chiaramente un problema alla pompa della benzina.”
L’ingegnere elettronico risponde: “Non dite idiozie è un problema alla centralina elettronica.”
L’ingegnere informatico infine propone: “Sentite ragazzi perché non proviamo a scendere e risalire… ?”

(ah quanta verità… :P)

AppuntiDigitali

Comincia con questo post una nuova avventura per il sottoscritto: fare il “blogger ufficiale,” tra tanti altri più esperti di me di tencologia e affini, sul neonato blog AppuntiDigitali.it

Un progetto nato dal famoso sito HardwareUpgrade.it ed una collaborazione fortemente voluta (nel senso che mi ha martellato per settimane) da Tagliaerbe.

Che dire… mi ci sono lanciato senza pensarci troppo anche se questa vesta di “blogger professionsita” me la sento strana addosso (anche perchè mi sa che faranno solo magliette XL e mai le XXL.. pfui.. popolo di anoressici..).

In un palcoscenico di post più “seriosi” riguardanti il mondo della tecnologia a 390° (lo so che si dice 360, ma è per intendere che è completo di bella) cercherò di scrivere i miei soliti sproloqui quantomeno bislacchi. 😀

In Culo Al Lupo In Bocca Alla Balena

Liofilizzateli

Taluni tra noi caduchi mortali sono stati toccati dalla mano di Dio e benedetti da un Dono.

Questi Eletti camminano tra di noi eterei, elfici, quasi diafani.

Hanno fisici asciutti, lineamenti ossuti, volti scavati, movenze eleganti e suscitano l’invidia dei più.

E mangiano come porci.

Mangiano come oche all’ingrasso, e non mettono un etto che sia uno.

A tutti è capitato di conoscere gente così: magrolini che quando li porti al ristorante si magnano 4 pizze, il dolce (ma anche due), bevono tre birre, e bon.. manco un etto.

Non ingrassano. Mai.

E magari non sono manco particolarmente sportivi. Anzi delle volte sono il massimo della pigrizia. Ma nulla…

Hanno una fame atavica, che sembra accumulino la fame di tutti i loro avi durante qualche carestia.

E pasticciano. Merendine, tortine, pasticcini, brioscine. Il tutto mangiato regolarmente fuori pasto. Ma nulla…. sempre secchi.

E ti irridono. Tu che vivi con la maledizione di “tutta una vita da grasso costantemente superata dal presente”, che basta solo “pensare di annusare” una lasagna al forno per veder lievitare le maniglie dell’amore (il maniglione vah) subisci i loro sfottò mentre inghiottono, come fa il boa con un topo, un’intera costata di manzo ricoperta di besciamella e taleggio fuso… così, in un sol boccone… senza masticare.

A questi bastardi fortunati io ho sempre posto le seguenti domande:

1. “Ma mangi sempre così o è solo oggi che sei reduce da un digiuno di… non so… 40 giorni ?”
“No, mangio sempre così. Anzi oggi sono rimasto un pochino indietro”

2. “Ma quanto caghi ? Voglio dire, nell’ottica di ‘Nulla si Crea e Nulla si Distrugge Ma Tutto Si Trasforma’, dovresti generarmi un 3/4 Kg di merda al giorno”
“No, anzi.. normale diciamo”

Nel caso 1. il mio pensiero è semplicemente “fanculo
Nel caso 2. penso che è relativo. Nel senso, non è che nella vita ci è capitato così spesso (tipo a me mai) di fare confronti con altri sul proprio prodotto (a parte quando facevo il piantone a naja e dovevo pulire le latrine, lì ne ho viste davvero di tutte eh.. ma questa è un’altra storia), e quindi è difficile farsi un’idea su cosa sia “normale”, quindi boh

Ecco, detto questo ho una proposta.

Questi qui vanno ammazzati, liofilizzati e venduti in farmacia per quelli come me, che li spargiamo su ogni pietanza prima di addentarla.

É inutile studiarli. É un dono divino. Ammazziamoli e basta

Anacronistico

Per il Garzanti un anacronismo è “persona, fatto, situazione in contrasto col proprio tempo”.

Ed è la prima cosa che ti viene in mente quando, parlando con un tizio (per tutta una serie di motivi di cui non vi frega una cippazza del camerun) e proponendo uno scambio di numeri cellulari, ti senti rispondere:

“No guarda, io non ho un telefono cellulare”

Tu lo guardi un po’ sorpreso, con quello sguardo non so.. come se Berlusconi parlando in televisione tirasse fuori con un gesto furtivo il proprio pisello e dicesse a Bossi “mo’ vediamo chi ce l’ha più duro”.. ecco con quello sguardo lì. E dici:

“Ma sei senza in questo periodo, l’hai perduto, o..”
“No, no. Io proprio non ho il cellulare. Non l’ho mai avuto. Non ne ho bisogno”

E lo dice con uno sguardo… come dire.. Maschio, carico di virilità, fin quasi di sfida.
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A questo punto non sai come guardarlo. Da un lato c’è una sorta di profondo rispetto. Finalmente un non-schiavo della tecnologia, uno che sa gestire la sua vita senza orpelli ai quali sembra non si possa più rinunciare.
E lo dice uno che se esce di casa al mattino senza cellulare rischia di girare la macchina, anche se giunto a metà strada, per tornare a casa a prenderlo; o che se lo mette nella tasca della tuta quando c’è da uscire e fare cento metri per andare a buttare l’umido.. che “non si sa mai”.

Da un altro lato verrebbe da toccargli una spalla e dirgli “mavaacaghervalà! Non fare il figo anti tecnologia che il cellulare è cmq una comodità”

Ottempero per la seconda opzione, e lui mi dice:

“Per nulla. Io lavoro qui e non mi sposto mai. Mia moglie sa dove sono e io so dov‘è lei, e non ho figli. Quindi a cosa mi serve ? Sono solo soldi buttati. E poi scusa, 10 anni fa non ce l’aveva quasi nessuno e si viveva lo stesso”.

Vero. Certo. Come no.
Ma 50 anni fa non c’erano anche un altro sacco di cose utili, tipo certi vaccini, macchinari ospedalieri, freni ABS, e tante altre amenità tecnologiche e si viveva lo stesso.
Ecco… magari si moriva un peletto prima eh…

Ma mi rendo conto che il paragone “tecnologia salvare la vita” contro “tecnologia per semplificarti la vita” non regge mica tanto.

Ma prima di capitolare penso “Soccia, ma che casino era prima del cellulare ?”
Cioè hai in mente quanti casini, ritardi da gestire, luoghi da trovare, appuntamenti da organizzare, ecc ?

Una volta per organizzare una pizzata bisognava fare un botto di telefonate dal fisso, e se gli invitati non conoscevano bene il luogo era un macello; con ritrovi in improbabili posti “conosciuti a tutti” e delle incredibili carovane di macchine ed altre cose del genere.
I casini poi se eri in ritardo, se trovavi traffico, un incidente ecc.

Oddio è vero che uno può dire “eh ma in caso di incidente sicuramente ci sarà qualcuno che ha un cellulare per chiamare l’ambulanza”. Vero, ma non mi convince.

Mah… diciamo allora che il cellulare serve per eliminare un certo tedio, introducendone magari un pochetto di un altro tipo (che sei sempre reperibile, che squilla quando non vorresti,ecc); ma che è assolutamente irrinunciabile.

E diciamo pure che, al giorno d’oggi, il tedio uccide. Molto più della varicella.

La Barzelletta Che Fa Ridere Solo Me (40)

In una fattoria abita una bella ragazza di 18 anni.
Non si è mai mossa dalla sua fattoria, tutta la sua vita è stata a dar da mangiare alle galline, pulire i maiali, mungere vacche…
Un giorno succede che ricoverano la sua mamma Elvira in ospedale a Grosseto per farle delle analisi.
Arriva la domenica e dato che la mamma Elvira è ancora in ospedale, la ragazza decide di andare a farle visita.

Si veste con il vestito migliore e si avvia alla fermata della corriera, ma dopo un’ora di attesa, stufa di aspettare, decide di fare l’autostop.
Immediatamente si ferma un bel ragazzo su una spider:

“Dove Vai ?”
“Vado a trovare la mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto”
“Sali, ti accompagno io!”

Sale in macchina e comincia a guardarsi intorno.

“Ma che bella macchina che hai! Che lavoro fai ?”
“Il disc jokey!”
“Il disc jokey ?? Quelli che fanno le dediche alla radio ?? Me lo faresti un piacere, la dedicheresti una canzone alla mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto ??”
“Ma certo!” risponde il ragazzo (che non era scemo) mentre si accosta in una stradina di campagna “Però io faccio un piacere a te se tu ne fai uno a me!” e se lo tira fuori!

Lei lo guarda e arrossendo “No, no, non l’ho mai fatto!”

“Dai, vedrai che ti viene spontaneo, non fare la sciocca!”
“No, no, non l’ho mai fatto e poi mi vergogno!”
“Dai, tanto non ti vede nessuno”
“E va bene, ci provo” lo prende in mano, si accuccia, avvicina la bocca, la apre e…….

“Dedico questa canzone alla mia mamma Elvira che è ricoverata in ospedale a Grosseto!!!”

V for….. mah !

Diciamo che non ritengo di avere la cultura di base necessaria per esprimere un doveroso parere.

Diciamo anche che sono allergico per definizione a tutto ciò che è demagogico, populista.

Diciamo che andare in piazza e dire che “fanno tutti schifo, mandiamoli affanculo” e fin troppo demagogico. Quindi mi scatta l’allergia di cui sopra.

Facciamo allora che sulla questione lascio parlare Matteo Bordone prima e Daniele Luttazzi poi.

E diciamo che la penso ESATTAMENTE come loro.

Edit: per un approfondimento leggansi i commenti

The Fastidio Compendium [2]

Auto e Biglietto Elettronico
Sei in auto e ti appropinqui ed un casello telepass e/o uno di quei parcheggi automatici dove devi inserire il biglietto elettronico nell’apposita feritoia.

Ma arrivi un po’ troppo largo, troppo a destra.

Tiri giù il finestrino e con la mano non ci arrivi ad imbucare.

Impossibile mettere la retromarcia e rifare la procedura di avvicinamente, impossibile pure aprire la portiera.

Allora ti tiri, ti stiri fino ad anchilosarti spalla e braccio, e tra doloretti vari, convoli.

FastHidio….