Sibillino sta ad indicare un concetto, una frase o un fatto che si presta a diverse interpretazioni, oscuro, enigmatico come erano i responsi della Sibilla.
Le Sibille erano vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un dio (solitamente Apollo), ed erano in grado di fornire responsi e fare predizioni, per lo più in forma oscura o ambivalente.
Alle superiori la mia professoressa di italiano (ho fatto l’ITIS ma questa veniva dal classico e ci ha spakkato i maroni a più non posso) amava citare uno dei responsi più famosi:
data da un oracolo a un soldato che, accingendosi a partire per la guerra, voleva conoscere il proprio destino.
In teoria, tradotto dal latino e senza punteggiatura alcuna (visto che amava ricordarci che il latino antico ne era quasi praticamente privo) significava:
La frase veniva citata a dimostrazione dell’ambiguità degli oracoli, perché assume due significati diversi a seconda che si faccia pausa prima del non (andrai tornerai, non morirai in guerra) o dopo il non (andrai, non tornerai, morirai in guerra).
“Sibillino” è la prima cosa che ho pensato questa sera quando tornando a casa sulla solita autostrada “Milano-Laghi” mi si è parato davanti agli occhi un cartello luminoso (quelli di recente installazione che danno informazioni alle volte molto scontate tipo “Nebbia” quando sei immerso nella bruma più lattiginosa, che ti viene sempre da dire “Ma va? Grazie eh!”):
Tu leggi la frase e pensi “ma che bulicci questi qui, si sono dimenticati un messaggio del 24 giugno” ingannato dal fatto che quella / venga di solito utilizzata per separare giorno e mese nello scrivere una data. Ci lolli un po’ e continui.
Ma ecco che pochi kilometri dopo ritorna:
Solo che ti scatta il dubbio. E poi capisci che intendevano “dalle 24 alle 6 del mattino” che non potevano scriverlo per problemi di spazio.
Certo che sono dei bagonghi !!! Bastava scrivere
con un ciuffoli di trattino che non avrei sprecato più di 0.3 nanosecondi per comprendere il messaggio.
Sembreranno cazzate, ma la comunicazione, specie in questi casi, deve essere netta, mirata e comprensibile. E al volo! visto che stai andando a 130Km/h (minimo).
Un pessimo esempio. Un messaggio semplice semplice che rischia di finire alle cozze, e anzi di far pensare a molti (come è successo a me) che quello della gestione autostrade bevessero troppo slivoviz prima di mettersi alla tastiera.
O ci sono cascato solo io ?