“Se mi dai 1000 dollari ti faccio un pompino”
“Vado a cercare un bancomat”
“Se mi dai 1000 dollari ti faccio un pompino”
“Vado a cercare un bancomat”
Tempo fa… anzi, a pensarci mi pare millenni fa, lavorano per una società di distribuzione di informatica e mi occupavo di HP.
Quello che mi dava sempre molto da pensare era vedere quante stampanti andassero via.. specialemnte le stampantine a getto d’inchiostro che erano pensate, per qualità di stampa e prezzo, per la casa e non certo per gli uffici.
Ad ogni nuovo modello la solfa era sempre la stessa: il primo mese 500 pezzi, il secondo 1.500, poi 4.000 ecc fino a venderne un 7/8.000 stabili al mese.
Ogni mese.
E io a chiedermi “minchia ma quanta gente si compra e/o cambia una stampante ??”
E poi
“possibile che poi ne escano sempre lo stesso numero ? (più o meno eh) cioè che ogni mese ci siano esattamente 7.000 persone che vogliono una stampante ?”
Ora, non è esattamente così visto che un distributore non vende a singole persone ma a negozianti e a grandi superfici/centri commerciali..
Però il dubbio di base rimane…
Beh è certo che io di macroeconomia non capisco una betazza (e manco di microeconomia, anche se più piccola), percò ci sono eminenti stuadiati che mi dicono che ci sono formule matematiche che descrivono questa cosa..
Evabbè, il fatto che ci sia la formula non mi basta…
Tipo che conosco uno che mi racconta che nella zona da cui viene (un posto nel triveneto che ora non ricordo) ci sono praticamente ed esclusivamente aziende che producono posate. E che poco lontano c’è una zona con solo azende di sedie.
E che dove lavorava lui producevano.. non so.. una cosa tipo 15.000 forchette al giorno..
E tu dici… “Catzo, io ho traslocato già 3 volte ma le posate le ho comprate eoni fa… cioè. quand’è che uno dice ‘cià.. facciamo un bel cambio di posate via !!!’ “
Cioè sono cose che uno compra una forse due volte nella vita.. minchia facciamo anche 3 o 4 toh..
Ma 15.000 forchette al giorno, per tutte le aziende della zona…
boh.. ma davvero il mondo “consuma” 100.000 forchette al dì ?
Un giorno non andrà a tappo ?
Caz verrà il giorno dove tutti avranno le forchette no ?
fossi figo frequenterei il locale giusto, fossi figo conoscerei la gente giusta fossi figo indosserei vestiti trendy, certe volte son dei capi orrendi che a nessuno li rivendi. fossi figo quelli veri |
capelli, capelli sono andati via e non torneranno mai, in piazza li rimpiazzo con un prodigio della tecnica frutto di ricerche e sperimentazioni che ci aiutano nel look. fossi figo cubista, cubista |
Questa è una cosa strana che non credo si potrebbe definire tecnicamente ESP, ma di certo delle volte è inquietante.
Capita che magari sei dentro ad un grosso centro commerciale e incroci delle persone, che potrebbero essere una coppia o anche un singolo.
Delle persone che magari per qualche motivo non oggettivo colpiscono un po’ la tua attenzione (l’ultima volta che mi è capitato era perchè litigavano sotto voce… ma si capiva)
Ecco, incontroi una coppia così, e ripeto, il posto è ENORME eh…
Poi vai al bar per un caffè .. e loro sono lì a prendere il caffè..
Vai in edicola e li vedi passare
Vai in bagno e li vedi..
Vai al parcheggio (ENORME anch’esseo) e li vedi passare con il carrello, quando addirittura non hanno la macchina vicina alla tua..
Ecco questa cosa qui mi sorprende sempre..
Certo che si può spiegare eh.. come no..
Però inquieta… giusto quel pelo…
“L’uomo vero ama sentire la natura sulla pelle.”
“…e l’uomo saggio ama usare l’ombrello quando piove. “
Chi ha una IKEA nearby lo sa..
Anzi, diciamocela meglio: Chi è accoppiato e ha una IKEA in zona lo sa..
I singles maschi forse no.. A meno che tempo fa fossero nella codizione di coppia
La popolazione visitante l’IKEA sì divide essenzialmente in due grandissime fasce:
I Magutt (muratori)
Coppia che effettivamente sta mettendo su casa. Lei indica e lui ci da dentro come un fabbro con metrino di carta, pennina ikea e diagrammi.
Lei estasiata, lui con quello sguardo impegnato lì.. da chi ci sta dando dentro marangone di una brugola mai doma.. con la mezza linguetta fuori a lato della bocca..
I “Amore, portami all’IKEA”
Lei gira sempre estasiata e lui sommessamente la segue, guardando il pavimento o cercando di incrociare lo sguardo dei suoi simili per condividere il mal comune del tristo momento.
Lei indica oggetti tanto carrRRRini che lui reputa inutili cercando la di lui aprrovazione e sospirando ogni qualvolta tali oggetti finiscono nell sacchettone blu con tanto di calcolo mentale della spesa.
I primi forse ancora non sanno che finiranno prima o poi nella seconda fascia.
O forse lo sanno…
Ah sì.. poi ci sono quelli che hanno fame e vanno lì a mangiare le polpettine 😛