Donne (3)

“Mi devo comprare una borsa nuova”

“Scusa maaa.. non nei hai mica già tipo 15? E poi… DEVO???!!?”

“Sì, ma cosa vuol dire. Non ho niente che si intona con le nuove scarpe”

“Ho capito maaa… se solo faccio il computo statistico di tutte le combinazioni borsa/scarpe esce un numero per il quale è ASSOLUTAMENTE improbabile che non ne esista almeno una!”

“Uffa! non capisci mai… Sei il solito”

“….”

Donne. Sappiatelo.
So che il 90% degli uomini NON si rendono conto che:

1. avete cambiato borsa
2. che sta da DIO con le scarpe

E so per certo che il rimanente 10% (che se ne accorge) :

1. non sarete mai interessate a quel tipo di uomo lì
2. quel tipo di uomo lì non è interessato a voi

E i paragoni con i nostri technosfizi non reggono

P.S.
E conosco molti uomini che MAI ci metterebbero le mani dentro !

Luciano…. 'scolta…

Un giorno ha smesso improvvisamente di farlo.

Oramai era una caratteristica del suo cantato.

Certo, ci si abitua un po’ a tutto e all’inizio non posso negare che mi dava fastidio.

Quella cosa lì del “uiui” di Ligabue era esagerata.
Ogni verso dei suoi testi, finiva inevitabilmente con “uiuiiiii”.

Non dico cose esagerate tipo “siamo qui-ui, già le quattro e, siamo qui-ui”, ma difatto il “uiui” c’era.

Il massimo lo ha raggiunto con Lambrusco Coltelli Rose & Popcorn.
Ricordo che lo ascoltavo a manetta durante la naja, in quei frequenti momenti dove non hai un tubo da fare e devi tirare qualche ora, il mio walkman (essì, son passati un botto di anni eh? manco c’erano gli Mp3) faceva girare la cassettina (peraltro originale) a nastro.

E il “uiui”, diciamocelo, spaccava i maroni un bel po’.

Ma poi ci si affezziona. Dai.

Un giorno il “uiui” è sparito. Credo fosse con la canzone “A che ora è la fine del mondo” (cover che comunque non mi è mai piaciuta un granchè) che sancì la sua fine.

E io mi sono sempre immaginato il manager del Liga che un giorno prende un respirone, decide di afforntarlo e gli dice:

“Luciano… ‘scolta… ‘sto uiui….. bello eh…. caratteristico diciamo… ma mo’ hai un po’ rotto… nulla di personale eh…”

E il “uiui”, quantomeno quello esagerato, è sparito.

P.S.
Sempre meglio di quelli che ai concerti dicono “grrazzieAH”

TecnoMamma

La mia mamma (non è la suo foto questa eh) che già da tempi non sospetti mi usa il cellulare, manda gli SMS e fa largo uso di emoticons (le faccine) non cessa di stupirmi.

Oggi mi ha chiesto la possibilità di avere un portatile connesso a internet in wi-fi (lei ha detto “senza fili”, ok. ma lo sa!)

“Cosa te ne fai”, le chiedo io.
“Voglio usare internet, informarmi, partecipare alle discussioni, e contattarvi (io e mio fratello) con quel coso che usate per chattare (intende il messenger ecc.)”

La mia mamma ne sa proprio un bel tot.

La mia mamma spakka una cifra di powah ! 🙂

Spaliàm, spaliàm..

3 ore ! Dico, 3 ore per spalare la neve dal cancello fino al parcheggio e diseppellire la mia macchina.

E prima trovala la macchina! Visto il parcheggio di fortuna operato l’altra sera è indistinguibile dagli altri cumuloni di neve.

Ok, ne ha messi giù 70cm (vedi foto).
Ok, non capitava da 20 anni.
Ok, dai. Ci sta.

Il problema è che ora mi sento rotto ovunque. Ho dolore in parti del corpo che manco sapevo potessero indolenzirsi.

Eppure ero baldanzoso del tipo “minkiavadoinpalestradaicanottieriespakkodibestia”.

Ti rendi comunque conto che la tua veneranda (vabbè sù, devo smetterla con ‘sta storia… ai 40 manca ancora un po’) e un lavoro da SEMPRE sedentario genereranno sempre più entropia nel tuo corpo di quanto qualunque palestra potrà mai spazzare via.

Oh tristezza… Oh sorte ria..

(picture courtesy of TagliaBlog)

Soccia quanta neve !

Non vedevo così tanta neve almeno dal ‘2.

Dal 2002 intendo.

Non voglio esagerare ma ci sarà quasi mezzo metro e ne continua a venir giù un bel po’.

La mia via è una di quelle viuzzine laterali che non vengono prese in considerazione dall’amministrazione comunale se non ad avvenuto disgelo.

Quindi tipo in marzo sentirò il rapare della lama sull’asfalto oramai nudo. E sarò garrulo.

Non si riesce ad uscire di casa, ma sopratutto anche riuscendoci e vista l’intensità della precipitazione, non si sa se si riuscirà a ritornarci.

Il bello è che al momento sono a casa. E i ricordi volano a quando da bambini nevicava così tanto che le scuole chiudevano.

Oh neve neve. Oh candida neve.
Dove cazzo eri ‘sto Natale ?

webcam

Manichini

Da qualche tempo tutti i manichini di tutte le vetrine hanno i capezzoli.

I capezzoli a vista intendo. Che si vedono un bel po’.

Ora, io lo noto. Non dico che mi turbano. Anzi proprio no.
Però mi chiedo perchè.

Lo status naturale del seno femminile non mi pare così.
A meno che non faccia freddo o altre cose.

Durante la pubertà mi “scaldavo” anche solo per le spalline a vista.
Ora immagino che i ragazzini, abituati ad essere bombardati da ben altro, non ci facciano manco caso.

Allora perchè ?

Forse che quei manichini vengono pure buoni per usarli come appendino ?

Donne (2)

Quello che alla mia veneranda ho finalmente capito delle donne è:

Sono a dieta: oggi ho saltato il pranzo e quindi ora posso permettermi questi marron glaces con tripla panna

Green Day e la Politica

Leggo su Rolling Stone l’ennesima intervista ai Green Day.

Il loro album American Idiot ha venduto un botto in tutto il mondo.

Un album che ha sancito la rinascita del gruppo e che li ha trasformati da gruppo punk/scazzo a trio politicizzato e impegnato contro l’amministrazione Bush e tutti i casini che ha combinato.

Tutto l’album, che viene definito la prima opera punk/rock, è intriso di questo impegno, che raggiunge il suo culmine con il no alla guerra di Wake me up when september ends.

Leggo l’articolo. Leggo del loro impegno. Leggo di quanto dicono durante i loro concerti. Del messaggio urlato alla fine “loro non hanno il potere! non lasciate che vi comandino!”

Leggo e penso “minkia quanto spakkano!”

Poi penso a tutti quelli che ho visto ascoltare e ballare American Idiot.
E penso che, sapendo loro poco e nulla di inglese, di tutto questo impegno non sanno proprio una bella bega.

Per loro tutto l’album è un contenitore di canzoni molto belle ma incomprensibili cantate dal fighissimo (uh?) Billie Joe Armstrong.

E tutto l’impegno si fotte. Alla grande.