Si dice che i pesci rossi abbiano una memoria molto breve: riescono a conservare i ricordi per qualcosa come cinque secondi.
Per questo vivono bene anche in ambienti piccoli come gli acquari.
“Oh bello, guarda quante bolle d’aria!”
“Ma queste piante acquatiche sono di plastica?”
“E tutti quegli altri pesci rossi là? Devono essere appena arrivati…”
“Oh bello, guarda quante bolle d’aria!”
E così via….
Io da tempo uso la scusa della “memoria dei pesci rossi” quando non ricordo la maggior parte delle cose che mi si dicono, soprattutto dal punto di vista lavorativo.
Un numero da ricordare, una persona da richiamare, una mail da inviare, o un appunto in generale comunicatomi magari di fretta sulle scale, sparisce dalla mia memoria breve entro MASSIMO 10 secondi netti. E non torna più.
Di questo problema di solito avviso amici e colleghi e dico sempre “sì ok, ma tanto non me lo ricordo, mandami dopo un appunto via email/sms/etc.”
Ma fosse solo questo… in realtà non ho memoria in generale.
Del tipo che ricordo il testo di un sacco di canzoni, racconto aneddoti di cose capitatemi anni fa, cito a memoria i film indimenticabili, ma non ricordo quasi null‘altro.. figuriamoci persone, visi, nomi incontrati anche (non troppo) fugacemente !
Non essere fisionomisti poi è un macello ! Non riconoscendo nessuno, ti sembra di riconoscere tutti !!! E mi capitano delle cose del tipo che magari uno mi fissa un po’ mentre sono il fila alla cassa del supermercato e io dopo un po’ gli faccio un cenno di saluto.. che non si sa mai… Se il tipo mi guarda sorpreso, giro la testa da un’altra parte e faccia finta di nulla.
Però uno se ne fa una ragione e bon. Non mi ricordo e bon. E se qualcuno mi dice “ma come non ti ricordi quell’estate nel 92 che ci ha presentati Don Semenza al concerto di Drupi ? … che tu avevi la bandana in testa e giravi con quella strana moto..” ; io sono costretto a rispondere “no guarda mi dispiace ma non ti offendere…. la sai la storia della memoria dei pesci rossi ?”.. e di solito me la cavo via così.
L’altra sera però me ne è successa una incredibile.
Esco dal Jappo di Varese e vedo un tipo che mi luma duro.
É fermo al passaggio pedonale; fisso; ritto; incuriosito.
Mi guarda arrivare, con quell’espressione del “ma io ti conosco”
Ora, c’è da fare un’altra premessa. Come ho già avuto modo di dire quelli come me grandi, grossi, rasati e con il pizzettone sono tutti uguali. E mi è capitato sovente di essere scambiato per qualcun’altro (con anche dei risvolti gustosi del tipo “mannò !! tu sei il bassista che ieri suonava alle Scimmie !! quello che poi è andato via con le due coriste di colore !!”.. ecco quella volta lì ho risposto “sì ero io”, ma di solito non lo sono mai.. ecco), quindi aspetto che il tizio parli per dire “no, non sono io. ti confondi con qualcuno che mi somiglia”.
Ma questo persiste. Punta il dito e dice “Ma tu sei mica Luca Cassia che andava all’asilo a Bizzozzero ?”
Prica, sono io.
“Sì in effetti mi chiamo così e andavo in quell’asilo lì… ma perdonami.. tu chi sei ?”
Il tipo si rattrista: “Ma come non ti ricordi ? Sono Luigi. Eravamo inseparabili. Giocavamo sempre insieme e a carnevale ci siamo vestiti tutti e due da messicani con il sombrero. Non ti ricordi di Suor Evelina (che noi chiamavamo tutti Suor Charles Bronson per via dei suoi baffi) e di Suor Lisetta (Suor Groucho Marx, stesso motivo) e di quella gran rompiballe di Suor Savina (Suor Dalì, vedi sopra)?”
Io ovviamente non mi ricordo. Nulla.
Casso ma dei tempi dell’asilo ho solo dei vaghi flash. Cosa avevo ? 4, 5 anni ?
Ho una vaaaagggaaaa immagine del luogo, e delle persone che c’erano.
Come mentula si fa a ricordarsi ?
E poi, hai in mente di cosa uno è cambiato dai 4 anni ai 38 ???
Ero un bambino con tanti capelli biondi e ora sono un colosso sovrappeso senza capelli con la barba di Leonida dal film 300 (o quasi) !
Gli chiedo scusa, visto che non ricordo nessun Luigi.
Anzi, con una coda di paglia lunghissima gli dico che adesso che mi dice sì, mi pare di.. sì dai mi ricordo.
Ma ‘sto cazzo, invece.
Alla fine ci siamo scambiati i cellulari, con la promessa di rivederci e di raccontarci gli ultimi 34 anni.
Ma io mi sento lo stesso una merda….
Ma non è che questo non aver memoria è una prerogativa delle persone che hanno a che fare con l’IT? Mi sto preoccupando seriamente…:)
idem… paiura… forse è colpa di notepad e dei post-it che appiccichiamo…
Una volta ad Amsterdam mi sono dimenticato chi ero io. Durato un minuto ma teribbile.
a parte capire in che asilo sei andato che c’erano tutti sti tipi strani con i baffi vestiti da suore.Ma questo qui come diavolo ha fatto?Io qualcuno che veniva all’asilo con me me lo ricordo, semplicemente perchè poi c’ho fatto anche elementari e medie!Cmq, ne avrete di cose da dirvi eventualmente.P.S.Vi siete vestiti da messicani con il sombrero? E non hai foto di questo memorabile carnevale? Chiedi alla mamma! 🙂
mi sta sorgendo un dubbio feroce, o tu leggi ratman o leo ortolani ha letto il tuo articolo..