La mia Adorata Compagna sostiene c’hio non riesca ad andare in giro ed a mescolarmi con i miei simili senza finire in rissa (verbale eh) con qualcheduno.
La verità è che sono insofferente a parecchie cose, e delle volte faccio fatica a non intervenire quando assisto a manifestazioni di Ignoranza Sentenziante, ma questo è un altro discorso e delle volte io non c’entro proprio nulla.
Il sabato mattina di solito vado a fare la spesa in solitaria ad un vicino supermercato. La scelta della mattina prestuccio porta con sé la frequentazione di dette superfici dedite al commercio al dettaglio di un sacco di persone un po’ in là con l’età. Frotte di pensionati stazionano di fronte ai vari banchi (quelli dove devi prendere il numeretto) e se la ciaccolano tra di loro, coinvolgendo sovente gli addetti al servizio clienti, che nel 90% dei casi (abitando noi in un bel paesello del varesotto) sono persone conosciute ecc..
È tutto un gioviale discorso, un chiedere come stanno amici e parenti e notizie su figli e risultati scolastici.
Che bello. Ma questi un po’ bivaccano.
Quella mattina lì hanno delle belle bistecche in promozione e decido di farmene tagliare un paio belle alte emulando un po’ una Chianina, che a casa con ‘sta storia della gravidanza qualcuno mi è diventato più famelico del solito
Vedendo il bivacco canuto composto da una ventina di persone mi faccio due conti: i 2 macellai impiegano un par di minuti circa a cliente, ho quindi una buona ventina di minuti per fare altro; prendo il numeretto e me ne vado alla ricerca degli altri prodotti inseritemi nella lista. Torno mentre stanno servendo la signora avente diritto prima del sottoscritto; il diligente addetto chiama il mio numero e io arrivo da dietro la bolgia di vecchiarelli prorompendo in un “IO IO !”. Il simpatico macellatore di animali si appresta a servirmi quando dalla folla insorge una Sciura:
“Eh no eh !!! Io sono qui da prima !!!”
“Sì signora, ok. Ma io ho preso il numero 20 minuti fa e sono andato a fare un giro e..”
“Ennò eh !!! Lei non ha mica fatto la coda come me !!”
“Certo che no” dico io “Ho preso il numero e sono andato a prendere altro, se lo avessero chiamato prima del mio arrivo me ne sarei ripreso uno ” imprecando ” e avrei di nuovo atteso il mio turno”
“Eh ma non è mica giusto !! Io son qui che aspetto e lei no!!!”
A quel punto provo a spiegare l’utilità dei numeri, introdotti già un 20 anni or sono, e del fatto del calcolo dei tempi ecc ecc
“Ah signur, mo’ al ma fa ul prufessur !!” dice lei in dialetto (devo tradurre ? a me pare cristallino)
A quel punto attacco pure io con il dialetto, per spiazzarla.
Si deve sapere che dalle mie parti è rarissimo trovare un under 40 che parli dialetto, quasi impossibile sotto i 30, e assolutamente impossibile trovarne uno sotto i 20. Il dialetto varesino (bosino) è praticamente morto.
La Sciura non si aspetta quindi una mia pronta reazione nella sua lingua madre, e continuiamo la faida.
Ma non se ne esce. E il resto della folla rumoreggia. Si schiera.
Chiedo l’intervento dell’addetto a sostegno della mia tesi, ma l’imbelle con le mani sporche di sangue preferisce astenersi dal contenzioso.
Non se ne esce proprio, e nessuno vuol cedere manco un centimetro all’avversario. Al che le dico “Bon, allora vada avanti lei. Io aspetterò”, con un sorrisone ma di quelli falsi, con quell’atteggiamento passivo-aggressivo che dice una cosa con la bocca ma che lancia fiamme e lapilli dagli occhi.
Al chè la Sciura dice “No no, sia mai. Prenda le sue cose e io aspetto eh” girando la testa con un mezzo sorrisetto a cercare consensi tra gli astanti.
Ma i presenti, i macellai, tutte le maestranze, tutti i tagli di carne esposti e tutti i latticini del banco di fianco ne hanno pesantemente i coglioni pieni.
Sento empaticamente la sensazione trionfante della vittoria e sono tentato di fare un’ordinazione lunghissima. Una di quelle cose da pranzo pantagruelico. Per un attimo favoleggio su richieste di tagli impossibili “Vorrei 42 bistecche, tagliate alla Pasteur altre 8.5 mm e non di più” oppure “Quel biancostato me lo può fare alla Julienne? Sì con il coltello. Però più affilato eh ! E me ne faccia 88 Kg“.
Ma desisto e dico “Due bistecche alte un dito belle veloci”.
Prendo il pacchettino, saluto tutti con un sorriso e con un bel “Preeeeegggggooo” con gestuccio della mano che invita ad accedere al bancone me ne vado.
Soddisfatto.
*Sciura: signora in dialetto lombardo
ahahah, mi immagino la scena xDCerto è che c’è chi potrebbe aver pensato “Guarda che storie fa per un posto dal macellaio”.Io concordo pienamente invece. Più che il dover aspettare un’altra persona davanti, è una questione di principio.Avrebbe fatto cascar le palle pure a me una cosa del genere :\
uomo guarda… sorridevo e il mio cervello continuava ad ordinare “UCCIDI UCCIDI UCCIDI”
Premettendo che mettersi a discutere con un pezzo d’uomo come te ci vuole un coraggio da leoni, la cosa che non hai capito è che la vecchia indubbiamente ti faceva il filo. Si perchè l’attacco verbale da parte di una sciura vegia nasconde tutta una serie di “se avessi 50 anni in meno te la farei vedere io la bistecca!” .Quindi in definitiva hai fatto bene a dileguarti con educazione , altrimenti ora saresti a dividere un’osso buco con la sciura. Oddio, se fosse stata ricca pativi per poco tempo, e poi via con l’eredità 🙂 Ma questo è un altro discorso.
odio profondo.
Scena da filmare…Cmq il macellaio poteva anche dire qualcosa, altrimenti a che cacchio servono i numerini?P.S.Ciao Mino
la scena si ripete un sabato si e uno no.vi invito tutti al tigros vicino casa!
pfui …:)
prenoto un posto in prima fila per sabato prossimo 🙂
Cercherò di venir su il “sabato si”. 🙂