Nel 1988 i Public Enemy cantavano Don’t Believe The Hype, ovvero Non Credere nella Montatura perpetrata dai Media.
Certe notizie, certi fatti, paiono andare di moda; paiono avere un momento di vampata che sembra che poi ne accadono un botto tutti uguali.
Un cane morde una bambina a Velletri ? Ecco che nei giorni successivi almeno altre 20 bambine vengono morse da altrettanti animali. Un anziano viene rapinato da un falso messo comunale a Gerenzano ? Ecco che in tutta la penisola sono 122 gli anziani che ogni giorno vengono brutalizzati da persone che si fingono qualcun altro.
Giusto stamattina ascolto la radio e sento un veterinario che racconta che di casi di mucca pazza ce ne sono ancora, qualcheduno ed isolato, solo che non fa più notizia. Lo stesso per quanto riguarda l’influenza dei polli che dice essere un problema ciclico, che si ripresenta a fasi alterne e che tutto sommato c’è sempre stato. Solo, dice lui, non ha più tutta quella eco sui media.
A parte che qui si dovrebbe aprire un capitolo sulle annunciate pandemie che hanno in fin della fiera ammazzato meno persone del mondo di quante ne ammazzi tutti gli anni la banale influenza invernale, ma questo è un altro discorso.
Ti chiedi come si faccia a scegliere le notizie. E come mai poi tutti vanno a ruota.
Come mai si parla ad un certo punto di cani che uccidono, visto che a quanto pare (e purtroppo) succede spesso ?
E come mai poi tutti dietro a pubblicare decine e decine di casi del genere per qualche giorno/settimana, per poi spegnere il tutto nel nulla ?
Tipo che l’altro giorno al bar, non trovando null‘altro che La Prealpina (il giornale locale di Varese e Provincia, che trova nei necrologi le pagine più lette di sempre) , mi sono costretto a leggere notizie e notiziuole dei paeselli dell’Insubria sperando di trovare qualcosa di più interessante del gatto di qualcheduno finito sulla pianta di kiwi di qualcun altro che, incazzatissimo, si sfoga sulle pagine del quotidiano minacciando ricorsi alla magistratura e lanciando anatemi agli amanti di animali tutti.
Ad un certo punto un piccolo (piccolissimo) trafiletto attira la mia attenzione:
“Russava e non mi faceva dormire”
Cazzo. Leggo. Inorridito.
In cinque righe cinque si racconta la storia di un uomo di 82 anni (!!!) che logorato dal fragoroso russare del quasi coetaneo compagno di stanza che lo teneva sveglio da innumerevoli notti, ha deciso di soffocarlo premendogli un cuscino sulla faccia.
Minchia. Lo ha ammazzato.
Un anziano. In un Ospizio di Vergate sul Membro (VA) o chessoio.
E hanno scritto cinque righe in un box lasciato a languire in fondo alla pagine di “Cronache del Varesotto“.
Sono rimasto basito. Sul serio !!
Come minimo è una cosa da prima pagina, da servizi in tutti i giornali.
Come minimo il TG5 doveva dedicarci un’intera edizione e….
Ah no… niente tette… niente gossip… niente culi…
Doveva essere una cosa tipo “Anziano gay, parente di Cristiano Malgiolio, soffoca…”, e lì si che i titoloni..
Ecco perché.
Well, non è una grossa novità, ma c’è sempre bisogno di qualcuno che lo ricordi.Non mi ricordo in che libro di Stefano Benni (Elianto?) c’era la televisione che poteva basarsi istantaneamente sul livello di Paura della Gente. Davvero lollico e profondo nello stesso tempo.
davvero ? me lo procurerò 🙂
Vergate sul Membro???
Si il libro era proprio Elianto ( anche se una cosa simile compare in Terra! e ovviamente in 1984 di Orwell) , dove con le notizie si controllava l’umore della gente.A me comunque la notizia mi ha fatto ricordare la scena finale di “qualcuno volò sul nido del cuculo” , anche se li era un gesto di pietà
@Sempavor: “Vergate sul Membro” è un modo buffo per identificare un paese lombardo, o quantomeno delle nostre partiVisto che abbiamo: cazzago brabbia, Menaggio e paesi con il “con” o con il “sul” il prode Guybrush (che è triestino) identificò questo modo per identificare un paese del varesottomodo di dire che mi è rimasto in mente e che fa molto rrrridere 🙂