Donne (10)

Lei: “Tu credi nell’amicizia tra uomo e donna?”

Io: “Sì. Non facile ma sì. Anzi ho un sacco di amiche. Anzi i miei due miglior amici sono donne.. quindi..”

Lei: “Mah.. di solito anch’io ma poi tanto prima poi uno ci prova e…”

Io: “E allora ? ci sta tutto”

Lei: “No come… o uno è Amico oppure è Altro”

Io: “E se è ‘Altro’ non è può essere anche Amico ?”

Lei: “beh sì.. cosa vuol dire… però sai.. se uno pensa a quelle cose lì”

Io: “ma scusa, se ti trova attraente ci sta no ? al limite in amicizia gli dici di no e amici come di prima… o forse anche più di prima no?”

Lei: “beh…”


Ahhh belle mie.. questo è uno delle più grandi discussioni della storia.

E’ la famosa “La Regola dell’Amico” già così ben trattata dal nostro caro Max Pezzali.

Eccone un estratto:

La regola dell’amico
non sbaglia mai
se sei amico di una donna
non ci combinerai mai niente mai
non vorrai
rovinare un così bel rapporto

Mah.. sarà..

Ma voglio dire la mia:

1. Ho un’amica con il quale è successo una volta. In circostanze molto particolari eh… Diciamo che era un finale di una giornata splendida.
E’ successo e bon, non ne abbiamo più parlato e semmai siamo diventati più amici e più complici
(anche se l’attuale compagno mi tollera diciamo eh…)

2. Ho un’amica con cui ci ho provato almeno tre volte. Anche qui in condizioni particolari (una volta era un capodanno). Mi sono avvicinato per baciarla sulle labbra, ma al mio cercare di andare oltre lei mi fa “cazzo fai scemo”, e giù a ridere.
Ora ha un marito e un bel bimbo, ma ci sentiamo ancora spesso 🙂

3. Ho un’amica con cui non è mai successo proprio niente. Ma ci siamo confessati che poteva succedere e che forse un giorno … chi può dirlo.. magari non accadrà mai. Ma ci sta.
La nostra amicizia ha raggiunto un nuovo livello, visto che anche se non è successo niente ci sentiamo ancora più vicini e sinceri.

4. Odio l’atteggiamento che hanno certe donne con quegli uomini che sanno essere loro amici e quindi, visto l’assunto, non ci proveranno mai
Diventi immediatamente “innocuo” e ti trattano un pochettino da pirla eunuco
Non che lo facciano apposta eh.. ma sentono che si “possono fidare” e tendono a farti fare un po’ il cavalier servente, o come dice il grande Elio, il Servo della Gleba.
Oppure, peggio ancora, quando sanno che gli morite dietrio ma vi hanno già fatto capire in tutte le salse che non ce n’è.

Uomini: meglio essere sempre un po’ “pericolosi”, non tanto per.. ma giusto quel po’ per non finire in un limbo terribbile

Pericolosi e Brillanti

E se non ce la fate…. Scappate.

Sabò

Ci siete riuscite.

E non ci avete messo manco troppo.

Brave, complimenti.

Non so con la complicità di chi o cosa eh
Sicuramente gli stilisti e quelle robe lì

Ma ci siete riuscite.

Ok, è stato necessario cambiargli il nome.

Ma a me non mi fregate.

Sono ciabatte. E bon.

Gli date un nome vagamente francese, e pagate un botto delle ciabattine qualunque, e riuscite a sdoganarle.

E potete indossasarle in ufficio, a teatro, a una prima al cinema, a un matrimonio e , perchè no, pure a un funerale.

Ma sono CIABATTE casso !!!

E io non posso mettere una infradito in ufficio che fa buzzurro e vengo un pelino ripreso.

Ma voi sì… e figa alcune sembrano delle ciabatte per la doccia…

Costosissime… ma sempre ciabatte…

Eccazzo.

Caparezza LIVE

Caparezza dal vivo spacca.

Marò se spacca.

Un concerto non solo impeccabile dal punto di vista dell’esecuzione ma anche e sopratutto dello spettacolo.

Due orette a saltare, e io un pelo segnato dalla corsa del pomeriggio, ho accusato un po’ il colpo uscendone completamente zuppo di sudore e inrimediabilmente cotto a spendere 4 iuri a botta per le bottigliette d’acqua.

Geniale la formula 12 iuri per concerto + consumazione + post serata in disco. Tutto molto popolare e conforme alle tasche dei più giovini.

In più era un milione di anni (o giù di lì) che non andavo al Nautilus, che alla fine non è cambiato per niente… anzi.. diciamo che ci sono corsi e ricorsi va 🙂

Interessante come sempre la figura del “sosia”.
C’erano sosia di un po’ tutti, oltre a quelli di caparezza intendo.
Quello del cantante dei Placebo (gettonatissimo), del cantante dei Good Charlotte, dei Limp, ecc.

Lì per lì mi sembravano un po’ dei pirla, ma poi mi sono ricordato nell’ordine:

1. di quanto cuccasse ai tempi il mio amico Sasha che era UGUALE al cantante dei Bros
2. del fatto che, come da foto di me imberbe pubblicata qualche post fa, io cercassi di assomigliare a Nick Kamen

Come dicevo.. corsi e ricorsi 🙂

bella lì

I Pappi Dei Pioppi

Ho tanta paura dei pappi dei pioppi

che vanno a finire nel naso e negli occhi,

li vedi volare nel prato, tra i buoi

e sembrano tanti… spermatozoi.

Finor non c’è stato chi m’ha convinto

ch’essi non possano mettermi incinto.

Non correre nudo tra i pappi dei pioppi:

non vanno a finire nel naso e negli occhi.

Il Click

Cominci.

E i primi 10 minuti passano via in scioltezza. Manco te ne accorgi. Non senti niente e pensi “ciuspia sono in formiZZima”

Ti avvicini ai 15, ai 20. Ed ecco, il primo dolorino.
Il fiato aumenta il ritmo, si fa affannoso.
E tu cominci a pensare “beh dai.. 20 minuti li ho fatti.. eccheccazzo mi posso fermare che non sfiguro…”

Ma 5 minuti li tiri ancora.
E pensi “cazzo non dovevo partire così forte… lo sai che si parte piano e poi aumenti dopo no??!! pirla !”

E il fiato. Uhhh sembri un mastice casso…
E pensi “ma porrrcodddDue perchè non la pianto con ‘ste merde di sigarette?”

Ma vai avanti.
Non tanto per l’orgoglio, ma giusto per il fatto che hai preso il giro lungo per il parco e orama ti tocca tornare. E farlo a piedi no dai… piuttosto corricchi stile gnocca in lycra… ma non ci si ferma osti..

E poi succede.

Non sempre succede eh
E ti crucci nel cercare di capire quale cazzo di combinazione di cibo, sonno, vestiario, umore, sesso self-made o meno, possa farlo accadere.

Il “Click”.
Parte il motore.
Trovi il ritmo giusto tra fiato e gambe.
E non vai piano, anzi. Il ritmo è rispettabile, da non farti fare figure e fa farti sentire fiero.

E non vorresti fermarti mai.
Senti che potresti non fermarti mai.

Ma poi ti avvicini al punto di arrivo.

E dici “cazzo dai posso fermarmi” 🙂

(ora bisogna lavorare su ‘sta cosa del “pigro dentro”)

Emilio

Una monaca un po’ foca
Che soffriva di pelle d’oca
Non amando le calze nere
Passeggiava coi collant

Fra’ tricheco tentatore
Le mostro’ le giarrettiere
E per fargliele provare
La invito’ nel suo igloo

Ma la foca per natura
Quando e’ nuda ha paura
Senza qualche precauzion
La pelliccia non ti da’

Api Regine

L’Ape Regina è una figura emblematica nel panorama femminile.

Di solito bella, o quantomeno affascinante, dotata di carisma e forte personalità, l’ Ape si circonda proprio come in un alveare di Operaie e di Fuchi.

Api Operaie
Le Api Operaie sono al suo servizio, la venerano ed eseguono a bacchetta ogni suo ordine. Di solito girano in gruppo, con la Regina in testa, e nella stragrande maggioranza dei casi cercano di assomigliare il più possibile (nel vestiario, nel trucco, nel modo di fare) alla propria sovrana. Ma non eccedono mai nello scimiottarla in sua presenza.

Una vecchissima canzone di Vasco Rossi, dal titolo “La Strega (La Diva del Sabato Sera)“, riassume egregiamente i concetti sopra esposti.

Eccone un estratto:

Entra il sabato sera
nella sua discoteca
con le amiche fidate
tutte molto affamate
poi da vera regina
dà le dritta ad ognuna
quello è il maschio più bello
non toccatemi quello.

Fuchi
Ama circondarsi di Fuchi (tipicamente le Api Maschio), o semplicemente “maschietti” che si illudono e a cui lei fa credere di poter usufruire un giorno delle sue grazie.
Cosa che non accadrà mai.

I Fuchi servono per appagare il suo Ego, e al limite permetterà ad una delle sue Operaie di averci a che fare. Ma solo dopo un attento vaglio e solo se sicura che l’operaia in questione rappresenta per il Fuco un mero pagliativo.

Tecnicamente è differente dalle cosìdette “ArrizzaMembri” (di cui disquisiremo un’altra volta), visto che non necessariamente utilizza pesanti richiami sessuali e non è interessata al sesso in sè, ma solo ad allargare il suo dominio e ad accrescere la sua autostima.

Diventare Fuchi è facilissmo e molto pericoloso.

Difendersi
I metodi di difesa dall’ Ape Regina e dal suo Pungilione sono:

1. La Fuga (meglio non averci a che fare)
2. Essere dei Calabroni

Nel prossimo capitolo dal titolo “Essere Calabroni” disquisiremo ampiamente sulle tecniche più accreditate.

Buona Sera.